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Operatori sanitari risarciti anche se la patologia è da stress

È possibile ottenere un risarcimento del danno anche a causa di stress da lavoro? Vediamolo in questo articolo

 

Si intende con stress lavoro correlato quella particolare forma di stress legata in modo specifico all’ambito professionale. In particolare questa patologia si configura, secondo la normativa, quando “le richieste dell’ambiente di lavoro vanno oltre le capacità del dipendente di superarle o controllarle”.[1] Il problema non è di poco conto considerato che lo stress lavoro-correlato risulta al secondo posto in Europa tra i problemi di salute collegati al lavoro, dopo i disturbi muscolo-scheletrici.[2]

Sono noti in sanità i rischi collegati a questo tipo di stress; autorevoli studi scientifici hanno ormai accertato l’indissolubile associazione tra stress lavoro correlato e malattia.[3, 4] Solo per fare un esempio il rischio di infarto del miocardio e di altri eventi coronarici è circa due volte e mezzo superiore in chi è in burnout.[5]

Numerose le condizioni astrattamente in grado di generare stress. Talune riguardano le attività lavorative in senso stretto, ad esempio un sovraccarico di lavoro, altre hanno a che fare con l’ambiente di lavoro, ad esempio conflitti interpersonali.

Anche per le patologie da stress, come per quelle fisiche, in caso di accertate inadempienze da parte del datore di lavoro in materia di sicurezza, si ha diritto ad ottenere un risarcimento per i danni subiti. Infatti il datore di lavoro è tenuto per legge a salvaguardare la salute dei propri dipendenti non solo dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista psicologico e mentale.[6]

Alcune sentenze si sono già espresse favorevolmente in questo senso, riconoscendo ai lavoratori un danno anche a causa dello stress lavoro correlato. Nel 2018 una sentenza del Tribunale di Avezzano ha visto il risarcimento di un infermiere di un Pronto Soccorso colto da infarto a causa del forte stress patito sul posto di lavoro. In particolare il sanitario, nel suo ruolo di infermiere “triagista” (cioè colui che si occupa di effettuare una prima valutazione ai pazienti in entrata), aveva subito frequenti aggressioni da parte dei parenti e pazienti in attesa di visita. Il Tribunale, accogliendo la domanda dell’infermiere, ha condannando l’Inail a corrispondere al sanitario un indennizzo commisurato alla percentuale d’inabilità subita.[7]

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un sanitario, questa volta un medico che, a causa del forte stress subito in Pronto Soccorso a causa della carenza di personale e, anche qui, a causa delle frequenti aggressioni fisiche e verbali subite, ha contratto un infarto cardiaco. Il lavoratore si è rivolto al giudice per vedersi riconosciuta la “causa di servizio” e quindi un risarcimento dalla ASL, proprio datore di lavoro. La Corte gli ha dato ragione; secondo la Corte infatti sta infatti al datore di lavoro dimostrare di avere messo in atto tutte le precauzioni e le misure organizzative necessarie per impedire il danno e non al sanitario. Ciò costituisce un radicale cambio di prospettiva rispetto al passato. Infatti fino a questa sentenza era il lavoratore a dover dimostrare il nesso tra causa lavorativa (cioè condizioni di lavoro nocive/rischiose) ed effetti dello stessa (la malattia accertata).[8] .

A marzo 2024 il Tribunale di Padova ha pubblicato un’importante sentenza che potrebbe rappresentare un vero punto di svolta per tutti quei lavoratori che, sottoposti a turni di lavoro ben oltre i limiti previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, vedono spesso disatteso il loro diritto al riposo con ripercussioni negative sul benessere personale e la salute. La Corte ha stabilito infatti che i lavoratori che superano costantemente i limiti di orario previsti dalla legge e dai contratti collettivi hanno diritto a un risarcimento per presunto danno da stress, anche senza prove mediche.[9] 

A ottobre 2024 una ASL è stata condannata a risarcire con 100 mila euro un medico di Pronto Soccorso per il forte stress psicofisico subito dopo anni di “superlavoro”. [10] 

 

 

In un altro articolo abbiamo parlato del il burnout in ambiente sanitario (link).

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BIBLIOGRAFIA

[1] Accordo Europeo sullo stress sul lavoro siglato a Bruxelles l’08-10-2004. Art. 3

[2] Ministero della salute. “Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e socio-sanitarie. Relazione attività anno 2022”. Pag. 128

[3] Smyth A., O’Donnell M., Lamelas P. ”Physical Activity and Anger or Emotional Upset as Triggers of Acute Myocardial Infarction”. Circulation. 2016;134:1059-1067

[4] Heidt T., Sager H. et al. “Chronic variable stress activates hematopoietic stem cells”. Nature Medicine, volume 20, pages 754–758 (2014)

[5]Congresso Fadoi: “Metà di medici e infermieri è in burnout e uno su due pensa di licenziarsi”. Articolo pubblicato sul sito di informazione sanitaria Quotidianosanità il 06 maggio 2023

[6] DLgs 81/2008

[7] Guida P. “Stress e aggressioni, infermiere risarcito“. Articolo pubblicato in data 23 settembre 2018 sul quotidiano on line “Il Centro” (link)

[8] Falcetta R. “Salute e lavoro: Ordinanza storica della Cassazione”. Articolo pubblicato sul sito di informazione sanitaria Quotidianosanità il 14-04-2023 (link)

[9] Tribunale di Padova, sezione lavoro,  sentenza 171/2024

[10] De luca P. “Il medico da risarcire per lo stress in pronto soccorso: “Non ho più una vita, siamo in tre per un bacino di 350mila utenti”. Sito web La repubblica, 20-10-2024

 

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