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Incidenti con i dispositivi medici, quali obblighi per gli operatori sanitari?

La normativa sancisce l’obbligo per tutti gli operatori sanitari pubblici e privati di segnalare al Ministero della Salute eventuali incidenti connessi all’uso dei dispositivi medici. Ma quando segnalare, e in che modo?

 

Alcune volte gli eventi avversi sono da porre in correlazione al cattivo funzionamento dei dispositivi necessari a prestare le cure al paziente. Purtroppo l’evenienza di tali incidenti critici non è rara: l’ultimo rapporto del Ministero della salute riporta ben 8.414 incidenti di cui 50 hanno portato al decesso del paziente.[1] Continua a leggere Incidenti con i dispositivi medici, quali obblighi per gli operatori sanitari?

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Valutazione della performance delle aziende ospedaliere

Il sistema di misurazione e valutazione della performance permette alle aziende sanitarie pubbliche di valutare, annualmente, la performance organizzativa ed individuale

 

Come recita uno di principi basilari di gestione della qualità “Se non si misura non si può controllare. Se non si può controllare non si può gestire. Se non si può gestire non si può migliorare”. Pertanto particolare attenzione deve essere posta alla misurazione e valutazione delle performance delle strutture sanitarie al fine di individuare eventuali aree di criticità, in un’ottica di miglioramento generale dei servizi. Continua a leggere Valutazione della performance delle aziende ospedaliere

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Operatori sanitari risarciti anche se la patologia è da stress

È possibile per il professionista sanitario ottenere un risarcimento del danno anche a causa di stress da lavoro? Vediamolo in questo articolo

 

Si intende con stress lavoro correlato quella particolare forma di stress legata in modo specifico all’ambito professionale. In particolare questa patologia, secondo la normativa, si configura quando “le richieste dell’ambiente di lavoro vanno oltre le capacità del dipendente di superarle o controllarle”.[1] Il problema non è di poco conto considerato che lo stress lavoro-correlato risulta al secondo posto in Europa tra i problemi di salute dovuti al lavoro, dopo i disturbi muscolo-scheletrici.[2] Continua a leggere Operatori sanitari risarciti anche se la patologia è da stress

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Lavoro a turni: valutazioni inerenti i rischi per pazienti e operatori

Il lavoro notturno e il lavoro a turni possono avere effetti negativi significativi sulla salute degli operatori e sulla sicurezza dei pazienti, vediamo quali e perchè

 

Nell’organismo umano importanti funzioni biologiche sono influenzate dall’alternanza luce/buio. La produzione di ormoni indispensabili al nostro benessere (es. melatonina) aumentano durante la notte e diminuiscono sotto l’esposizione della luce solare. Il lavoro a turni, in particolare il lavoro notturno, modifica l’esposizione dell’uomo al ciclo luce/buio e di conseguenza va ad incidere su questo delicato meccanismo. Questa alterazione è influenzata dal numero di turni notturni consecutivi e dal senso di rotazione, orario o antiorario, dei periodi di servizio. Continua a leggere Lavoro a turni: valutazioni inerenti i rischi per pazienti e operatori

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Aggressioni ai sanitari: ci si può difendere da soli?

Le aggressioni ai sanitari sono in continuo aumento. Ma ci si può difendere da soli o, come si dice, si rischia di passare dalla “parte del torto”? 

 

Numerosi studi certificano che le aggressioni ai sanitari sono in continuo aumento.[1] Il personale sanitario, in particolar modo quello operante nei servizi psichiatrici, di Pronto Soccorso e ambulanze 118 è particolarmente esposto a questo rischio, anche se tale fenomeno può verificarsi in qualunque reparto o servizio. Di tutte le aggressioni al personale sanitario, secondo recenti dati INAIL, il 46% riguarda gli infermieri e il 6% i medici; questo perchè gli infermieri sono spesso i primi professionisti a intercettare le persone che si rivolgono ai servizi e quindi quelli più esposti. Continua a leggere Aggressioni ai sanitari: ci si può difendere da soli?

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Aggressioni ai sanitari: ecco perchè una legge non basta

La recente legge varata per prevenire le aggressioni ai sanitari è utile e importante ma non può risolvere da sola il problema, ecco perchè

 

L’inadeguatezza della medicina territoriale (medici di base, ambulatori, distretti, ecc.) costringe sempre più cittadini a rivolgersi ai Pronto Soccorso (PS) per soddisfare i propri bisogni di salute generando il fenomeno del sovraffollamento e delle lunghe attese. Secondo uno studio[1] il 20% degli accessi in PS sono “evitabili“, “inadeguati” o “non urgenti“, con tutto ciò che questo comporta per pazienti e operatori sanitari. Chiunque sia stato in un PS avrà avuto modo di constatare le difficili condizioni in cui versano i pazienti e lavorano gli operatori sanitari, con sale per lo stazionamento dei pazienti gremite di barelle, spesso accatastate le une vicino alle altre, senza privacy tra uomini e donne, con aumento rilevante del rischio sanitario,[2] situazione oggi ancora più aggravata dal Coronavirus. Continua a leggere Aggressioni ai sanitari: ecco perchè una legge non basta

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Aggressioni agli operatori sanitari: poche idee, ma confuse!

Solo palliativi per risolvere il gravissimo problema delle aggressioni agli operatori sanitari. A quando la prima vittima?

 

La riduzione dei posti letto, non compensata da un sufficiente rafforzamento dei servizi territoriali, ha provocato il sovraffollamento dei Pronto Soccorso e i conseguenti sempre più frequenti episodi di aggressione nei confronti degli operatori sanitari. Continua a leggere Aggressioni agli operatori sanitari: poche idee, ma confuse!

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Come prevenire i rischi legati al sollevamento dei pazienti

In questo breve articolo illustriamo i rischi associati al sollevamento dei pazienti e alcune buone pratiche da adottare per la loro prevenzione

 

La professione di operatore sanitario comporta il sollevamento dei pazienti con il relativo rischio di infortunio che ne deriva. Le ricerche dimostrano che il sollevamento dei pazienti è estremamente pericoloso per gli operatori sanitari, per il rischio di lesioni al livello della colonna ma anche degli arti inferiori (quasi il 25% dei lavoratori dell’Unione Europea soffre di mal di schiena e il 23% lamenta dolori muscolari).[1] L’Agenzia britannica per la salute e la sicurezza riferisce che un infermiere su quattro è stato assente per malattia almeno una volta a causa di infortuni sul lavoro a carico della schiena. 

Come intuibile il legame tra sforzi fisici e patologia è più elevato laddove bisogna assistere soggetti immobilizzati o poco collaboranti (rianimazione, ortopedia, riabilitazione, chirurgia, geriatria, 118, ecc.). Di seguito suggeriamo alcuni interventi utili per la prevenzione dei rischi muscoloscheletrici conseguenti alla movimentazione manuale dei pazienti. Continua a leggere Come prevenire i rischi legati al sollevamento dei pazienti

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Sicurezza in sanità: la maggior parte degli incidenti rimane nascosta

La famosa metafora dell’iceberg evidenzia come per ogni incidente rilevante ce ne siano stati migliaia evitati per caso o perchè intercettati in tempo dagli operatori

 

William Herbert Heinrich è stato un ingegnere americano pioniere della sicurezza del lavoro. Nel 1931 pubblicò il suo libro ““Industrial Accident Prevention”, da molti considerato una pietra miliare perché conteneva quella che sarebbe divenuta nota come la “legge di Heinrich”: Secondo tale teoria esiste un rapporto ben definito tra gli eventi che possono avvenire in una organizzazione: la logica dell’1-29-300. Ciò significa che, per ogni evento molto grave, ne esistono 29 di gravità minore e 300 senza danno.[1] Ciò vuol dire che per ogni incidente rilevante ci sono stati migliaia di segnali deboli che lo potevano preannunciare. Heinrich giunse a questa conclusione dopo aver esaminato oltre 50.000 accadimenti incidentali presenti all’epoca nel database della società nella quale lavorava, individuando una tendenza nel rapporto tra infortuni gravi, infortuni lievi ed incidenti. Continua a leggere Sicurezza in sanità: la maggior parte degli incidenti rimane nascosta

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Stress in emergenza, quali rischi per gli operatori sanitari?

 

Secondo molti studi esiste una connessione tra stress e rischi per la salute negli operatori dell’emergenza, sia in ambito ospedaliero che extra-ospedaliero

 

Il lavoro in emergenza presenta specifici e rilevanti fattori di rischio professionale. Uno di questi è il rischio stress lavoro correlato che influenza non solo il benessere e la produttività ma anche la salute trasformando il personale del soccorso da soccorritore a vittima. Essere quotidianamente chiamato a gestire situazioni caratterizzate dalla presenza di sentimenti ed emozioni forti, il tempo che incalza, le richieste pressanti, il contatto con il dolore e la sofferenza, i ritmi di lavoro serrati che non permettono di staccare emotivamente, sono tutte variabili che possono penalizzare l’equilibrio emotivo del personale di emergenza ed incidere sulla salute del lavoratore. Vediamo di seguito quali sono le principali fonti di stress negli operatori dell’emergenza e le conseguenze che possono avere in termini di danni per la salute. Continua a leggere Stress in emergenza, quali rischi per gli operatori sanitari?

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Violenza agli operatori sanitari: cosa fare in caso di aggressione?

 

Le aggressioni agli operatori sanitari sono sempre più frequenti. Vediamo in questo articolo cosa è possibile fare per prevenire un’aggressione in ospedale, quali sono i segni premonitori e cosa fare se siamo aggrediti

 

ll National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) definisce la violenza nel posto di lavoro come: “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”.[1] Il personale sanitario, in particolar modo quello operante nei servizi psichiatrici, di Pronto Soccorso e servizio 118, è esposto maggiormente, in virtù del tipo di attività svolta, al rischio di aggressione, anche se tale fenomeno può verificarsi in qualunque reparto.

l problema è molto sentito tanto che il Ministero della Salute considera le aggressioni “eventi sentinella” ossia “eventi avversi di particolare gravità, potenzialmente evitabili, che possono comportare morte o grave danno”.

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Importanza della “Cultura della sicurezza” negli ambienti di lavoro

È dimostrato che la “cultura della sicurezza”, in contrapposizione alla “cultura della colpa”, favorisce la segnalazioni degli errori nelle strutture sanitarie

 

È un fatto riconosciuto che i sistemi di gestione della sicurezza non sono semplicemente un insieme di procedure ed istruzioni operative, ma sistemi che devono sfruttare anomalie e mancati eventi segnalati dai lavoratori per garantire una aggiornata conoscenza di tutti i pericoli. Continua a leggere Importanza della “Cultura della sicurezza” negli ambienti di lavoro

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Aghi e taglienti: allarme sicurezza per gli operatori sanitari

Le ferite con aghi e taglienti sono sempre più frequenti tra gli operatori sanitari. Vediamo cosa è possibile fare ai fini della prevenzione

 

Gli operatori sanitari sono tra i lavoratori a maggior rischio di punture con aghi e taglienti. Come sappiamo il contatto con sangue o fluidi biologici espone a numerose infezioni trasmesse per via ematica, quali epatiti (B, C, D) e l’immunodeficenza acquisita.

Il problema riguarda tutte le categorie sanitarie ma gli infermieri risultano essere particolarmente esposti, essendo vittima di più della metà delle ferite da taglio e da punta.[1]Non senza pericoli: delle 64.841 esposizioni percutanee verificatesi nel nostro Paese tra giugno 1994 e gennaio 2009 il 20,5% ha comportato la comparsa di sieropositività per almeno uno dei microrganismi patogeni testati (HIV, HCV e HBV).[2] Continua a leggere Aghi e taglienti: allarme sicurezza per gli operatori sanitari

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Apparecchiature elettromedicali: quali responsabilità per i sanitari in caso di mancato controllo?

 
 

Vediamo quali sono gli aspetti legali e i profili di responsabilità in ordine alla mancata verifica dei dispositivi medici e apparecchiature elettromedicali

 

In questo articolo ci occuperemo degli adempimenti previsti per operatori e strutture sanitarie in ordine alla verifica della corretta funzionalità dei dispositivi medici e delle conseguenze che il mancato controllo può comportare dal punto di vista della responsabilità professionale. 

Continua a leggere Apparecchiature elettromedicali: quali responsabilità per i sanitari in caso di mancato controllo?

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Sicurezza sul lavoro in ambiente sanitario: come si valutano i rischi?

Uno dei punti essenziali del sistema del sistema di Prevenzione e Protezione aziendale è quello relativo ai rischi che i lavoratori corrono negli ambienti di lavoro, della loro individuazione e valutazione e delle conseguenti misure preventive e protettive messe in atto

 

Il D.Lgs 81/2008,[1] entrato in vigore il 15 maggio 2008 per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, prevede tra gli obblighi del datore di lavoro la valutazione dei rischi e la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) definito anche “mappatura dei rischi”. Continua a leggere Sicurezza sul lavoro in ambiente sanitario: come si valutano i rischi?