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Aggressioni ai sanitari: è possibile difendersi?

Le aggressioni ai sanitari sono in continuo aumento. Ma, è possibile difendersi o, come si dice, si rischia di passare dalla parte del torto? 

 

Numerosi studi certificano che le aggressioni ai sanitari sono in continuo aumento.[1] Il personale sanitario, in particolar modo quello operante nei servizi psichiatrici, di Pronto Soccorso e ambulanze 118 è particolarmente esposto a questo rischio, anche se tale fenomeno può verificarsi in qualunque reparto o servizio. Di tutte le aggressioni al personale sanitario, secondo i dati INAIL, il 46% riguarda gli infermieri e il 6% i medici (gli infermieri sono spesso i primi professionisti a intercettare le persone che si rivolgono ai servizi e quindi quelli più esposti). Continua a leggere Aggressioni ai sanitari: è possibile difendersi?

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Violenza agli operatori sanitari: cosa fare in caso di aggressione?

 

Le aggressioni agli operatori sanitari sono sempre più frequenti. Vediamo in questo articolo cosa è possibile fare per prevenire un’aggressione in ospedale, quali sono i segni premonitori e cosa fare se siamo aggrediti

 

ll National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) definisce la violenza nel posto di lavoro come: “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”.[1] Il personale sanitario, in particolar modo quello operante nei servizi psichiatrici, di Pronto Soccorso e servizio 118, è esposto maggiormente, in virtù del tipo di attività svolta, al rischio di aggressione, anche se tale fenomeno può verificarsi in qualunque reparto.

l problema è molto sentito tanto che il Ministero della Salute considera le aggressioni “eventi sentinella” ossia “eventi avversi di particolare gravità, potenzialmente evitabili, che possono comportare morte o grave danno”.

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