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Pronto Soccorso, angeli all’inferno

Le conseguenze del sovraffollamento dei Pronto Soccorso possono influire negativamente sulla morale e la motivazione del personale sanitario, che spesso si trova a lavorare in condizioni difficilissime. Non da meno sono le condizioni dei pazienti,  che si ritrovano a stare di fatto in “ospedali da campo”, senza dignità e protezione 

 

Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento esponenziale degli accessi in Pronto Soccorso (PS), per vari motivi, dando vita così al fenomeno del sovraffollamento. L’accumulo notevole di persone in attesa di visite e prestazioni, in luoghi originariamente non destinati a questo scopo, ha ridotto i PS a gironi infernali. Forse neanche Dante, quando ha scritto la Divina Commedia, avrebbe potuto immaginare simili luoghi di pena. Continua a leggere Pronto Soccorso, angeli all’inferno

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Ictus ischemico, trombolisi preospedaliera riduce morte e disabilità

L’ictus ischemico è un evento grave, potenzialmente pericoloso per la vita. Secondo recenti studi l’invio di un’unità mobile specializzata nel trattamento dell’ictus, anziché un’ambulanza convenzionale, è associato a migliori risultati clinici in questi pazienti

 

In Italia, secondo quanto riportato dal Ministero della salute, si verificano ogni anno quasi 200 mila casi di ictus cerebrale. L’ictus è una patologia che può comportare gravi deficit, sia motori che cognitivi, per questo è necessario intervenire con immediatezza all’insorgere dell’evento acuto.[1] Continua a leggere Ictus ischemico, trombolisi preospedaliera riduce morte e disabilità

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Violenza sessuale: assistenza alla vittima in Pronto Soccorso

In seguito a violenze o abusi il Pronto Soccorso diventa il primo punto di accoglienza e assistenza per la donna vittima di violenza sessuale. Vediamo in questo articolo, nei suoi tratti principali, qual è il percorso che la paziente segue, dall’accoglienza alla dimissione

 

La violenza sessuale colpisce milioni di donne nel mondo con effetti fisici, psicologici ed emotivi devastanti, con conseguenze anche a lungo termine. In Italia i dati Istat1 mostrano che in Italia il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Continua a leggere Violenza sessuale: assistenza alla vittima in Pronto Soccorso

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Triage in Pronto Soccorso: aspetti legali e di responsabilità professionale

 

Sono sempre più numerosi i casi di responsabilità sanitaria derivanti da un errato triage in Pronto Soccorso. Vediamo quali risvolti possono configurarsi qualora dall’errore derivino danni ai pazienti

 

Il triage (dal francese “trier”, scegliere, selezionare), è un’attività che serve a determinare, attraverso l’identificazione del grado di criticità e di complessità clinica di un paziente, la priorità di accesso in sala visita in Pronto Soccorso (PS), in presenza di più persone che necessitano di assistenza e cure urgenti. Continua a leggere Triage in Pronto Soccorso: aspetti legali e di responsabilità professionale

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Sicurezza dei farmaci in Pronto Soccorso

Uno studio ha valutato quali siano le strategie migliori per aumentare la sicurezza dei farmaci in Pronto Soccorso, sulla base degli errori più frequenti accaduti in un decennio nei Pronto Soccorso della Pennsylvania (USA)

 

Le conseguenze legate a errori in terapia continuano a rappresentare una delle cause principali di eventi avversi prevenibili a livello globale, come ricorda l’OMS, che ha infatti dedicato la Giornata Mondiale della Sicurezza del Paziente 2022 proprio a questo aspetto. Continua a leggere Sicurezza dei farmaci in Pronto Soccorso

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Ambulanze bloccate in ospedale, quali rischi per pazienti e soccorritori?

Ambulanze bloccate fuori dagli ospedali perchè costrette a fare la fila per poter scaricare il paziente, quali rischi per pazienti e soccorritori?

 

Il Servizio Sanitario Nazionale è un sistema di strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini una buona assistenza, nel rispetto di criteri di efficienza, qualità e sicurezza delle cure. Tali principi vengono messi in discussione quando i pazienti sono costretti ad aspettare molte ore per ricevere assistenza come succede oggi nei nostri Pronto Soccorso (PS). Continua a leggere Ambulanze bloccate in ospedale, quali rischi per pazienti e soccorritori?

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Come rimuovere un anello incastrato in emergenza

In caso di gonfiore del dito è necessario rimuovere un anello incastrato il prima possibile per evitare che blocchi la circolazione e produca danni ai tessuti. Vediamo come si fa

 

Non è raro che un paziente si presenti in Pronto Soccorso con un anello incastrato al dito. Nel caso dei bambini si tratta spesso di rondelle metalliche o bulloni usate per gioco, ma che producono gli stessi effetti. Negli adulti, oltre ai casi di trauma, può accadere in caso di assunzione di medicinali come per es. cortisonici o nelle donne in stato di gravidanza. Spesso il dito tende a gonfiarsi per cui sarà necessario rimuovere questi oggetti prima che causino ostacolo al flusso sanguigno determinando ischemia dei tessuti e possibile danno alle strutture nervose. Continua a leggere Come rimuovere un anello incastrato in emergenza

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Covid-19: ruolo del pre-triage nella prevenzione e controllo dell’infezione

L’area di pre-triage svolge un ruolo chiave nel prevenire l’ingresso dell’infezione da Covid-19 in ospedale, vediamo perchè

 

Già a seguito dell’inizio dell’epidemia in Cina l’OMS raccomandava di “rafforzare, in particolare nei Pronto Soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni”.[1] Sulla base di questa raccomandazione il Ministero della Salute invitava tutte le strutture ospedaliere ad attrezzarsi affinchè i casi sospetti fossero visitati “in un’area separata dagli altri pazienti”.[2] Tali indicazioni non vennero all’epoca prese in considerazione tanto che i contagi e i decessi aumentarono a tal punto da spingere le autorità a disporre indagini nei confronti delle strutture ospedaliere più colpite. [3] Continua a leggere Covid-19: ruolo del pre-triage nella prevenzione e controllo dell’infezione

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Epistassi (sangue dal naso): cause e trattamento in emergenza

Il tamponamento nasale anteriore è una procedura semplice ed efficace nella gestione delle epistassi, vediamo in cosa consiste

 

La fuoriuscita di sangue dal naso, indicata con il termine epistassi, può essere causata da traumi diretti del naso ma anche da patologie mediche come per esempio l’ipertensione arteriosa. In questo caso l’aumento della pressione riesce a rompere i sottili vasi capillari delle mucose nasali causando la fuoriuscita del sangue. Continua a leggere Epistassi (sangue dal naso): cause e trattamento in emergenza

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Come migliorare l’accoglienza dei pazienti in Pronto Soccorso?

Il Pronto soccorso rappresenta per i cittadini un punto di riferimento irrinunciabile. E’ necessario però investirci e migliorarlo per renderlo più accessibile e umano

 

L’inadeguatezza delle strutture di assistenza territoriale costringe sempre più cittadini a rivolgersi ai Pronto Soccorso (PS) per risolvere i propri bisogni di salute, contribuendo cosi al fenomeno del sovraffollamento. D’altra parte chiunque sia stato in un PS avrà avuto modo di constatare le difficili condizioni in cui versano i reparti d’emergenza.[1] E’ necessario pertanto investirci e migliorarli per renderli più accoglienti e umani. Continua a leggere Come migliorare l’accoglienza dei pazienti in Pronto Soccorso?

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Aggressioni ai sanitari: ecco perchè una legge non basta

La recente legge varata per prevenire le aggressioni ai sanitari è utile e importante ma non può risolvere da sola il problema, ecco perchè

 

L’inadeguatezza della medicina territoriale (medici di base, ambulatori, distretti, ecc.) costringe sempre più cittadini a rivolgersi ai Pronto Soccorso (PS) per soddisfare i propri bisogni di salute generando il fenomeno del sovraffollamento e delle lunghe attese. Secondo uno studio[1] il 20% degli accessi in PS sono “evitabili“, “inadeguati” o “non urgenti“, con tutto ciò che questo comporta per pazienti e operatori sanitari. Chiunque sia stato in un PS avrà avuto modo di constatare le difficili condizioni in cui versano i pazienti e lavorano gli operatori sanitari, con sale per lo stazionamento dei pazienti gremite di barelle, spesso accatastate le une vicino alle altre, senza privacy tra uomini e donne, con aumento rilevante del rischio sanitario,[2] situazione oggi ancora più aggravata dal Coronavirus. Continua a leggere Aggressioni ai sanitari: ecco perchè una legge non basta

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Aggressioni agli operatori sanitari: poche idee, ma confuse!

Solo palliativi per risolvere il gravissimo problema delle aggressioni agli operatori sanitari. A quando la prima vittima?

 

La riduzione dei posti letto, non compensata da un sufficiente rafforzamento dei servizi territoriali, ha provocato il sovraffollamento dei Pronto Soccorso e i conseguenti sempre più frequenti episodi di aggressione nei confronti degli operatori sanitari. Continua a leggere Aggressioni agli operatori sanitari: poche idee, ma confuse!

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Aggressioni ai sanitari in Pronto Soccorso: ecco perché il carcere non risolve il problema

(fotogramma tratto da un video pubblicato sul Corriere della Sera online)

Per contrastare il fenomeno delle aggressioni è entrata in vigore una legge che inasprisce le pene fino a 16 anni di carcere. Riteniamo che tale provvedimento non sia però risolutivo del problema, ne spieghiamo i motivi in questo articolo

 

Numerosi studi[1] certificano che le aggressioni ai sanitari sono in continuo aumento e di sempre maggior gravità. Tra questi, gli operatori di Pronto Soccorso (PS) risultano essere tra quelli più a rischio in virtù del tipo di attività svolta. Diciamo subito che tale fenomeno, anche se si manifesta nei PS, non dipende da problematiche dei PS, ma da cause più generali, che vediamo di seguito. Continua a leggere Aggressioni ai sanitari in Pronto Soccorso: ecco perché il carcere non risolve il problema

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Il sovraffollamento in Pronto Soccorso costituisce un pericolo: le evidenze scientifiche

 

Tutte i reparti, per garantire una buona assistenza, debbono operare secondo criteri di efficienza, qualità e sicurezza delle cure. Tali principi sono messi in discussione quando i pazienti sono costretti ad aspettare molte ore per ricevere assistenza come succede oggi nei nostri Pronto Soccorso

 

Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento esponenziale degli accessi in Pronto Soccorso (PS), determinando così il fenomeno del sovraffollamento. Le cause dell’aumentato afflusso di pazienti sono molte. Tra i fattori in “ingresso” l’incidenza maggiore è da ascriversi al progressivo invecchiamento della popolazione e quindi al maggior numero di pazienti affetti da patologie croniche che si rivolge al sistema dell’emergenza. Tra i fattori di “permanenza” quello che incide maggiormente sul progressivo aumento dei tempi di stazionamento in PS è la necessità di attivare consulenze specialistiche ed accertamenti diagnostici strumentali, in particolare quelli di livello più avanzato (es. TAC). Tra i fattori in “uscita” il fattore che pesa maggiormente è la difficoltà a ricoverare tempestivamente i pazienti, per carenza di posti letto disponibili. Continua a leggere Il sovraffollamento in Pronto Soccorso costituisce un pericolo: le evidenze scientifiche

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Effetti del sovraffollamento sul mancato trattamento del dolore in Pronto Soccorso

 

Numerosi studi certificano che in caso di sovraffollamento in Pronto Soccorso i pazienti non ricevono un adeguato trattamento del dolore. Vediamo in questo articolo quali conseguenze ciò può comportare per pazienti ed operatori

 

Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento esponenziale degli accessi in Pronto Soccorso (PS), determinando così il fenomeno del sovraffollamento.[1] Numerosi studi certificano che in caso di sovraffollamento in PS i pazienti non ricevono un adeguato trattamento del dolore mentre questo dovrebbe costituire una priorità per gli operatori sanitari considerando che il dolore rappresenta uno dei principali motivi di accesso. Continua a leggere Effetti del sovraffollamento sul mancato trattamento del dolore in Pronto Soccorso

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Il sistema di emergenza urgenza in Italia

Vediamo come è strutturato, nei suoi tratti principali, il sistema di emergenza urgenza attualmente operante nel nostro paese, sia in ambito ospedaliero che extra-ospedaliero

 

Il sistema di emergenza urgenza attualmente operante nel nostro paese si articola in una fase di allarme e risposta territoriale e in una fase di risposta ospedaliera che coinvolge le strutture ospedaliere dell’emergenza (DEA/PS). La risposta territoriale all’emergenza viene garantita dalle Centrali Operative 118, dove si riceve e si processa la richiesta telefonica di soccorso, e le postazioni territoriali dove stazionano i mezzi di soccorso in attesa di essere attivati per l’intervento (ambulanze, auto mediche ed eliambulanze). La risposta ospedaliera viene garantita dalla rete dei presidi ospedalieri (PS, DEA I e DEA II). Vediamo di seguito i due ambiti, quello dell’emergenza ospedaliera e extraospedaliera. Continua a leggere Il sistema di emergenza urgenza in Italia

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Aggressioni in Pronto Soccorso: le soluzioni devono venire dal territorio

 

È necessario prevenire le aggressioni in Pronto Soccorso eliminando le condizioni che le favoriscono, in particolare il sovraffollamento e le lunghe attese

 

L’impiego delle telecamere e delle forze di polizia contro le aggressioni in Pronto Soccorso (PS) sono utili ma non bastano perché non risolvono il problema a monte cioè il fenomeno del sovraffollamento e delle lunghe attese che esasperando il cittadino favoriscono l’innescarsi di comportamenti aggressivi. Vediamo quali sono le possibili soluzioni a questo annoso problema

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Il Bed Management come strumento per la prevenzione del rischio sanitario

Il Bed Management si dimostra il miglior strumento per la prevenzione e la gestione del rischio clinico causato dal sovraffollamento in ospedale

 

L’analisi della letteratura evidenzia come il numero delle ammissioni in ospedale, in particolare di pazienti anziani, sia aumentato negli ultimi anni a fronte di una riduzione generale dei posti letto. Alcuni studi (1) condotti in vari paesi hanno evidenziato che una proporzione importante di giornate di degenza ospedaliera è dedicata al trattamento di pazienti che, seppur clinicamente dimissibili, permangono in ospedale in attesa di collocazione in strutture riabilitative, residenziali o di trasferimento a domicilio. Negli ultimi anni il tema è stato affrontato da alcune regioni italiane, in particolare il Lazio e la Toscana (2, 3), che hanno emesso apposite normative. Continua a leggere Il Bed Management come strumento per la prevenzione del rischio sanitario