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Come prevenire i rischi legati al sollevamento dei pazienti

In questo breve articolo illustriamo i rischi associati al sollevamento dei pazienti e alcune buone pratiche da adottare per la loro prevenzione

 

La professione di operatore sanitario comporta il sollevamento dei pazienti con il relativo rischio di infortunio che ne deriva. Le ricerche dimostrano che il sollevamento dei pazienti è estremamente pericoloso per gli operatori sanitari, per il rischio di lesioni al livello della colonna ma anche degli arti inferiori (quasi il 25% dei lavoratori dell’Unione Europea soffre di mal di schiena e il 23% lamenta dolori muscolari).[1] L’Agenzia britannica per la salute e la sicurezza riferisce che un infermiere su quattro è stato assente per malattia almeno una volta a causa di infortuni sul lavoro a carico della schiena. 

Come intuibile il legame tra sforzi fisici e patologia è più elevato laddove bisogna assistere soggetti immobilizzati o poco collaboranti (rianimazione, ortopedia, riabilitazione, chirurgia, geriatria, 118, ecc.). Di seguito suggeriamo alcuni interventi utili per la prevenzione dei rischi muscoloscheletrici conseguenti alla movimentazione manuale dei pazienti.

 

Eseguire manovre corrette

Numerosi studi hanno evidenziato come nello svolgimento delle azioni di mobilizzazione dei pazienti vengano frequentemente compiuti gesti ergonomicamente errati mentre è fondamentale che le manovre di movimentazione manuale dei pazienti siano eseguite in maniera corretta. In questo manuale dell’Azienda USL di Rimini è illustrato come eseguire correttamente le manovre di spostamento o sollevamento e trasferimento manuale dei pazienti non collaboranti.[2] 

 

Utilizzare il corpo del paziente

L’operatore deve conoscere tutte le risorse del paziente (fisiche e mentali), saperle sfruttare per ridurre le sollecitazioni cui è esposto nel corso degli interventi di cura. I risultati di uno studio[3] hanno mostrato che, utilizzando un metodo di lavoro orientato allo sfruttamento delle risorse del paziente, si può alleggerire il carico lombare. Gli operatori sanitari e altri lavoratori addetti alla movimentazione dei pazienti devono pertanto stimolare i pazienti a sfruttare le loro risorse e a partecipare più attivamente alle manovre in corso. Se il paziente è in grado di capire, illustrargli cosa si sta facendo (es. “Ora dobbiamo girarti su un fianco”). Questo aumenta la collaborazione del paziente, riducendo contestualmente lo sforzo dell’operatore.

 

Postura durante le operazioni

Posizionarsi, durante le manovre, il più vicino possibile vicino al paziente, se necessario inginocchiandosi sul letto (in questo modo si evita di chinarsi o allungarsi sul letto durante le operazioni, facendo gli sforzi con la schiena curva o in tensione).

E’ opportuno tenere una postura corretta durante le operazioni. Prima di iniziare il sollevamento o il trasferimento del paziente, posizionarsi con le gambe leggermente divaricate e uno dei piedi leggermente più in avanti dell’altro, in questo modo si usufruisce di una base di appoggio più ampia e salda. 

 

Utilizzare attrezzature per il sollevamento

Importante è anche l’utilizzo di attrezzature per il sollevamento dei pazienti, specialmente in caso di pazienti obesi.[4] La presenza di presidi adeguati per la movimentazione (ausili tecnici come letti elettrici regolabili, sollevatori e piccoli aiuti come materassini scorrevoli, assi di scivolamento e trasferimento) è estremamente importante a fini preventivi.[5] Si ricorda che la fornitura di attrezzature meccaniche da parte del datore di lavoro, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei pazienti, è previsto dalla normativa, sia italiana[6] che europea.[7]

 

Partecipare ai corsi di addestramento aziendali

Le norme prevedono che gli operatori del settore sanitario e altre figure professionali addette alla movimentazione dei pazienti siano istruiti dal datore di lavoro circa i rischi connessi alla mansione svolta.[8] Il personale deve essere informato in modo da saper riconoscere ed evitare condizioni di lavoro rischiose. I lavoratori devono essere consapevoli delle conseguenze della mancata attuazione delle misure di prevenzione.

I vantaggi dell’addestramento sono evidenti. Solo per fare un esempio, dopo l’introduzione di corsi di formazione per gli operatori di un servizio sociale di Derby, in Gran Bretagna, si è avuta una riduzione degli infortuni causati dalla movimentazione manuale dei pazienti del 50% nell’arco di sei anni.[9]

 

In un altro articolo abbiamo visto come si valutano i rischi sul lavoro in sanità (qui).

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BIBLIOGRAFIA

[1] Dati ESAW 2005: European Statistics on Accident at Work

[2] Servizio sanitario regionale Emilia-Romagna, Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini. “La movimentazione manuale dei carichi”. 2009   

[3] Jäger, M. et al. “Biomechanical analysis of patient-transfer activities for the prevention of spine-related hazards of healthcare workers”. Healthcare Systems Ergonomics and Patient Safety HEP 08, Strasburgo, 2008

[4] Jung J. “Obesity–the new majority”. The Case manager 2004;15(6):51–54

[5] Jäger, M. et al. “Biomechanical analysis of patient-transfer activities for the prevention of spine-related hazards of healthcare workers”. Healthcare Systems Ergonomics and Patient Safety HEP 08, Strasburgo, 2008

[6] Decreto Legislativo 09-04-2008, n. 81.  Articolo 168 (Obblighi del datore di lavoro). Comma 2, lettera “c”

[7] Direttiva 90/269/CEE del Consiglio, del 29 maggio 1990

[8] Titolo VI e Allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008, di recepimento della Direttiva n. 90/269 CEE

[9] Commissione Europea. “Rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro nel settore sanitario. Guida alla prevenzione e alle buone prassi”. 2010, pag. 150

 

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