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Utilizzare sale a basso contenuto di sodio riduce il rischio di ictus

Uno studio ha valutato gli effetti dell’uso di sale con sale a basso contenuto di sodio su eventi cardiovascolari e ictus fornendo risultati molto incoraggianti

 

A volte è veramente difficile resistere alla tentazione di rendere i nostri piatti più saporiti, nonostante sappiamo che ciò possa essere rischioso per la nostra salute. Secondo l’OMS non si dovrebbero consumare più di 5 grammi di sale da cucina al giorno ( (circa un cucchiaino), mentre la maggior parte della popolazione adulta ne consuma tra gli 8 e i 15 grammi.

Vi sono prove ormai certe di una relazione causale tra l’introito di sodio e i livelli di pressione arteriosa; un consumo eccessivo di sodio si associa infatti a un aumento della pressione arteriosa e, in particolare, a un aumento età-correlato della pressione sistolica.[1]

L’ipertensione a sua volta è un fattore di rischio per ictus cerebrale. L’ictus è un danno cerebrale che si verifica quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe improvvisamente per la chiusura o la rottura di un’arteria. Nel primo caso si parla di infarto cerebrale o “ictus ischemico”, nel secondo caso, invece, si parla di un’emorragia cerebrale o “ictus emorragico”.

Stanno poi emergendo ulteriori prove che documentano collegamenti tra un’elevata assunzione di sodio e un aumento del rischio di altre condizioni di salute come il cancro gastrico, l’obesità, l’osteoporosi e le malattie renali.[2] 

Diversi studi internazionali si sono concentrati sulla ricerca di soluzioni alla (raccomandata) limitazione del sale aggiunto, per rimediare all’eccesso di sodio nell’organismo. Gli studiosi hanno scoperto che sostituire il sale normale con un’alternativa a basso contenuto di sodio riduce il rischio di ictus nei pazienti con ipertensione o precedente ictus, pazienti già quindi ad alto rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari.

La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine,[3] ha coinvolto pazienti adulti di 600 villaggi della Cina rurale, per un periodo di 5 anni. I partecipanti avevano una storia di ictus o avevano 60 anni o più e avevano la pressione alta. Nello studio sono state arruolate in totale 20.995 persone. Di queste una parte ha continuato a usare il sale normale (100% cloruro di sodio) mentre un’altra ha iniziato ad utilizzare un sale sostitutivo (75% cloruro di sodio e 25% cloruro di potassio).

Uno dei possibili effetti collaterali, l’eccesso di potassio nel sangue (iperkaliemia), non ha mostrato conseguenze significative. Non c’è stato un aumento del rischio di eventi avversi gravi associati all’iperkaliemia con il sostituto del sale rispetto al sale normale. In tal senso i ricercatori non hanno identificato alcun rischio aggiuntivo.

In conclusione lo studio ha dimostrato che tra le persone che hanno una storia di ictus o hanno 60 anni o più e la pressione alta, i tassi di ictus, eventi cardiovascolari maggiori e morte per qualsiasi causa sono più bassi con il sostituto del sale che con il sale normale. Dopo 5 anni, coloro che hanno usato il sostituto del sale avevano il  14% in meno di probabilità di avere un ictus , il 13% in meno di probabilità di avere un grave problema cardiovascolare e il 12% in meno di probabilità di morire per qualsiasi causa. Questo risultato è stato accolto con molto favore dalle Società scientifiche che da anni studiano queste patologie.[4]

È importante sottolineare che il sale a basso contenuto di sodio è molto facile da produrre, ha un costo molto basso, quindi si può adottare come misura di prevenzione primaria anche nei paesi poveri, permettendo di evitare ogni anno centinaia di migliaia di morti premature.

In generale, per diminuire il consumo di sodio e combattere l’ipertensione ad esso correlata, i consigli di prevenzione rimangono quelli di sempre: preferire alimenti freschi a quelli industriali (che sono ricchi di sodio aggiunto), usare una minor quantità di sale durante la preparazione dei cibi, utilizzare maggiormente le spezie per insaporire ai piatti, leggere le etichette preferendo alimenti a basso contenuto di sale rispetto agli altri (massimo 0,3 grammi di sale per etto, equivalenti a 0,1 grammi di sodio).[5] 

Nel nostro paese è disponibile in commercio il cosiddetto “sale dietetico”, o iposodico, in cui parte del sodio (fino al 70%) è sostituito proprio da potassio.[6]

Puoi trovare altre informazioni sull’argomento sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (qui).

 

 

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BIBLIOGRAFIA

[1] Ministero della salute. “Prevenzione delle malattie cardiovascolari lungo il corso della vita”. Maggio 2021. Pag. 7 (link)

[2] “Oms: “Il mondo consuma troppo sale. A rischio 7 milioni di vite”. In Italia mancano limiti obbligatori al contenuto di sodio negli alimenti”. Articolo pubblicato sul sito QuotidianoSanità il 10-03-2023

[3] Neal B, Wu Y, Feng X, et al. “Effect of Salt Substitution on Cardiovascular Events and Death”. N Engl J Med. 2021;385(12):1067-1077 (link)

[4] Site web European Society of Cardiology. “Low-sodium salt prevents stroke. SSaSS presented in a Hot Line Session today at ESC Congress 2021”. 29 Aug 2021 (link)

[5] Simoniello T. “Ai cinesi piace troppo salato”. Articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica il 28-10-2021, inserto “Salute”, pag. 31

[6] Di Paola C. “Il potassio contrasta gli effetti di una dieta con troppo sodio, ma vale soprattutto per le donne“. 

 

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