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Quali sono le buone pratiche per la sicurezza delle cure?

La rilevanza delle buone pratiche per la sicurezza quale strumento per il miglioramento della sicurezza delle cure è stata recentemente confermata dalle legge n. 24/2017 (legge “Gelli”). Ma quando si può parlare di buone pratiche?

 

Tra le misure adottate nell’ambito della legge 24/2017 sulla sicurezza delle cure (più conosciuta come “legge Gelli”) è previsto il monitoraggio dell’applicazione delle buone pratiche per la sicurezza delle cure da parte di tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.[1] Continua a leggere Quali sono le buone pratiche per la sicurezza delle cure?

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Come migliorare la qualità dell’assistenza: l’Audit clinico

I professionisti e le organizzazioni sanitarie hanno l’obbligo di implementare le buone pratiche disponibili e di mettere in atto le iniziative per accrescere la sicurezza dei pazienti. In questo senso l’Audit clinico si pone come strumento di primaria importanza

 

L’audit in ambito sanitario è stato introdotto da Florence Nightingale nel 1854 durante la guerra di Crimea in relazione all’elevata mortalità dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico. Dopo l’applicazione del suo metodo di analisi, sulla base dei risultati ottenuti, vennero introdotte rigorose misure preventive che consentirono la riduzione dei tassi di mortalità dal 40% al 2%.[1] Continua a leggere Come migliorare la qualità dell’assistenza: l’Audit clinico

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Responsabilità professionale: in mancanza di linee guida accreditate valgono solo le buone pratiche

Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che in mancanza di linee guida accreditate secondo i criteri della legge Gelli sono di riferimento solo le buone pratiche clinico-assistenziali

 

La legge n. 24/2017 (meglio nota come “legge Gelli”) sulla responsabilità professionale sanitaria[1] ha introdotto l’adesione alle linee guida come fattore esimente da responsabilità per gli operatori sanitari per i casi imperizia. La stessa legge prevede che in mancanza di linee guida l’operatore sanitario dovrà attenersi alle “buone pratiche clinico-assistenziali”.

La legge Gelli stabilisce che le linee guida potranno essere elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati, società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in un apposito elenco istituito dal Ministro della Salute. Le linee guida, previa verifica della sussistenza di tutti i requisiti di legge, entreranno a far parte del Sistema nazionale per le linee guida (SNLG), organismo gestito dall’Istituto Superiore di Sanità. Continua a leggere Responsabilità professionale: in mancanza di linee guida accreditate valgono solo le buone pratiche

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Mancato rispetto delle linee guida: quali conseguenze per gli operatori alla luce della legge “Gelli”?

Il mancato rispetto delle linee guida, alla luce della normativa più recente, può avere importanti conseguenze per il personale sanitario

 

(Articolo aggiornato marzo 2021)

L’espressione “responsabilità professionale” indica l’eventualità che il professionista sia chiamato a rispondere ad una qualche autorità giudicante di una condotta errata. La legge n. 24/2017 (anche conosciuta come legge “Gelli”) sulla responsabilità professionale sanitaria ha segnato una sostanziale rivoluzione in materia. In questo articolo analizzeremo la legge dal punto di vista penale, con particolare riferimento alle conseguenze del mancato rispetto delle linee guida. Continua a leggere Mancato rispetto delle linee guida: quali conseguenze per gli operatori alla luce della legge “Gelli”?