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Vaiolo delle scimmie: cosa c’è da sapere

Non accennano a diminuire i casi di contagio da vaiolo delle scimmie nel mondo. Vediamo quali sono le informazioni minime da conoscere riguardo a questa malattia

 

Cos’è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie umano (in inglese mpox) è una malattia virale zoonotica causata da un virus che appartiene alla stessa famiglia di virus del vaiolo “classico” anche se si differenzia da questo per la minore trasmissibilità e gravità della malattia che provoca. Non si tratta di una nuova malattia come il Sars-CoV-2 essendo stato il primo caso umano identificato nel 1970. Il virus del vaiolo delle scimmie si sta attualmente diffondendo in molti paesi che storicamente non avevano mai avuto casi, è pertanto costantemente monitorato.

La malattia presenta le seguenti caratteristiche:

  • Il periodo di incubazione varia da 5 a 21 giorni
  • La malattia dura in genere da 2 a 4 settimane
  • Il periodo infettivo dura fino a quando tutte le croste non sono cadute, sebbene per alcuni individui possa durare più a lungo
  • Le modalità di trasmissione sono per via aerea/aerosol, droplets (goccioline di saliva più grandi) e per contatto.

 

Quali sono i sintomi e le complicazioni del vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie può dare manifestazioni cliniche in più distretti corporei, tra cui:

  • Eruzione cutanea o lesione cutanea sul viso, all’interno della bocca, mani, piedi, torace e altre parti del corpo. Le lesioni cutanee possono variare in dimensioni e variare da poche a diverse migliaia e possono apparire come brufoli o vesciche (molte persone nell’attuale focolaio presentano una sola lesione).
  • Febbre
  • Mal di testa
  • Brividi
  • Tosse
  • Mal di gola
  • Linfonodi ingrossati (linfoadenopatia)
  • Dolore ai muscoli (mialgia)
  • Mal di schiena
  • Profonda debolezza (astenia)

Sebbene il vaiolo delle scimmie in genere si risolva spontaneamente entro poche settimane, alcuni individui (per es. bambini, donne in gravidanza o persone con compromissione del sistema immunitario) possono presentare gravi complicazioni, tra cui:

  • Sepsi
  • Encefalite
  • Infezioni secondarie
  • Broncopolmonite
  • Ascesso e ostruzione delle vie aeree
  • Infezione corneale e perdita della vista
  • Miocardite
  • Danno renale acuto

 

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?

La trasmissione da uomo a uomo del vaiolo delle scimmie, inclusa la trasmissione nosocomiale e domestica, è ormai ben documentata. Il virus può essere trasmesso attraverso uno stretto contatto con un animale infetto (per es. roditori) o umano, o con oggetti contaminati (per es. indumenti, asciugamani, lenzuola ma anche tazze, cucchiai, ecc.) e attraverso aerosol emessi dai pazienti nel periodo infettivo. Il virus può entrare nell’organismo attraverso le vie respiratorie, la pelle lesa (attraverso il contatto con i fluidi corporei) o le mucose (occhi, naso o bocca).
La trasmissione virale può anche iniziare prima dell’inizio dell’eruzione cutanea. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che quasi il 10% dei casi rilevati erano asintomatici.

 

Di quali protezioni hanno bisogno gli operatori sanitari nell’attività di cura e assistenza ad un paziente con vaiolo delle scimmie confermato o sospetto?

Come detto il vaiolo delle scimmie può diffondersi per via aerea/aerosol, droplets e per contatto, pertanto è necessario cautelarsi contro ognuna di queste possibilità. I casi sospetti o confermati di vaiolo delle scimmie devono essere immediatamente collocati in stanze di isolamento per pazienti con malattie infettive trasmesse per via aerea.

Gli infermieri, i medici e gli altri operatori sanitari devono poter utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) a più alta protezione possibile quando assistono pazienti con sospetto o accertato vaiolo delle scimmie. Il più alto livello di DPI per il vaiolo delle scimmie consiste in: maschera/respiratore con purificazione dell’aria (PAPR), tute impermeabili alla penetrazione virale che includano copricapo, scarpe e guanti. Il livello minimo di DPI consiste in: mascherina ffp2 (oppure N95) monouso, camice isolante, occhiali e guanti.

Il virus del vaiolo delle scimmie può rimanere sospeso in aria anche per molte ore quando gli oggetti contaminati (per es. lenzuola, vestiti o DPI) vengono scossi o spostati, pertanto si devono seguire procedure rigorose nell’indossare e togliere i DPI all’ingresso e all’uscita dalla stanza di isolamento del paziente. E’ necessario attuare uno stretto controllo riguardo il trasporto dei pazienti e gli spostamenti degli operatori sanitari attraverso la struttura per prevenire la trasmissione o la contaminazione, prevedendo adeguate condizioni di separazione e di sicurezza.

 

E’ necessario vaccinarsi?

Un vero e proprio vaccino contro il vaiolo delle scimmie ancora non esiste, ma studi osservazionali condotti in passato in Africa suggeriscono comunque che l’efficacia dei vecchi vaccini antivaiolo nella prevenzione del monekypox possa raggiungere l’85%. Al momento attuale (maggio 2023) nè la popolazione nè il personale sanitario sono tenuti a vaccinarsi.

 

In un altro articolo abbiamo visto quali sono e come funzionano i test diagnostici per il Covid-19 (link).

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BIBLIOGRAFIA

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Nolen et al., “Extended Human-to-Human Transmission during a Monkeypox Outbreak in the Democratic Republic of the Congo,” Emerging Infectious Diseases, June 2016

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Dusi E. “Vaiolo delle scimmie: cos’è, come si contrae e quanto è pericoloso“. Sito web La Repubblica, 23-08-2022

 

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