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Acinetobacter e Klebsella: pubblicate le linee guida del ministero

Acinetobacter e Klebsella sono batteri molto pericolosi e ad elevata mortalità, dal Ministero della salute importanti linee guida per il contrasto a queste infezioni

 

Le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) rappresentano uno degli eventi avversi più frequenti nell’assistenza sanitaria e, sia per la gravità delle epidemie, che per la loro frequenza, un problema di salute pubblica rilevante. I batteri responsabili sono associati ad elevata mortalità. Secondo un recente rapporto in Italia del 2003 al 2016 i morti per infezioni correlate all’assistenza sono raddoppiati.[1] 

Tali infezioni sono spesso provocate da microorganismi resistenti agli antibiotici tra i quali Escherichia Coli (causa di infezioni del tratto urinario e setticemie), Klebsella pneumoniae (polmoniti e setticemie), Pseudomonas aeruginosa (responsabili di gravi polmoniti acquisite in ospedale) e l’Acinetobacter baumannii (infezioni a carico dell’apparato respiratorio o del tratto urinario). Questi batteri in particolare si caratterizzano per essere resistenti ai Carbapenemi, una classe di antibiotici correlata alle penicilline, considerati uno dei farmaci più potenti per trattare le infezioni batteriche.

Solitamente, queste infezioni si verificano in pazienti ricoverati negli ospedali, nelle case di cura e in altre strutture sanitarie. I pazienti più a rischio sono quelli che necessitano di dispositivi ausiliari, come i ventilatori per la respirazione, i cateteri urinari o endovenosi, e i pazienti sottoposti a lunghi cicli di terapia antibiotica. 

A livello globale, l’aumento della resistenza ai Carbapenemi rappresenta un fenomeno preoccupante, per la difficoltà di trattare queste infezioni e il conseguente carico sanitario e sociale. In Italia, dal 2010 è stato registrato un rapido aumento dei casi di Klebsiella pneumoniae resistente ai Carbapenemi che ha portato a classificare il nostro Paese come endemico. Per questa ragione, il Ministero della salute, fin dal 2013, ha istituito un sistema di sorveglianza nazionale che raccoglie i casi di batteriemie da Klebsiella pneumoniae e Escherichia coli resistenti ai Carbapenemi, con l’obiettivo di monitorare la diffusione e l’evoluzione di queste  infezioni e sviluppare adeguate strategie di prevenzione e contrasto.

Tuttavia una proporzione elevata di queste infezioni è prevenibile tramite l’implementazione di efficaci misure. Per favorire l’utilizzo di linee guida raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Il Ministero della Salute ha tradotto e pubblicato le linee guida in italiano.[2] L’obiettivo delle linee guida è migliorare la qualità e la sicurezza dell’assistenza sanitaria, così come la sicurezza degli operatori sanitari. Queste le linee guida, con annesso manuale.

I destinatari principali sono i professionisti responsabili dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie, cosi come tutti gli operatori sanitari che forniscono cure ai pazienti, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Le linee guida sono delle linee di indirizzo, delle direttive generali,[3] per cui ogni azienda/struttura dovrà predisporre dei propri protocolli/procedure/percorsi diagnostico terapeutici al fine di ottenere il reale trasferimento nella pratica clinica delle raccomandazioni contenute nelle linee guida.

Le linee guida contengono raccomandazioni basate su prove di efficacia, indispensabili per la lotta alle infezioni, quali:

  • formazione regolare sull’importanza dell’igiene delle mani a tutti gli operatori sanitari
  • uso di dispositivi di protezione individuale, inclusi guanti e camici (le cosiddette “precauzioni da contatto”)
  • esecuzione di test per la resistenza agli antibiotici della classe dei Carbapenemi come esame di routine in tutti i laboratori di microbiologia per assicurare una identificazione accurata, con tempestiva comunicazione dei risultati agli operatori sanitari
  • gestione dei pazienti infetti/colonizzati in stanze singole, quando possibile, per evitare la diffusione dell’infezione agli altri pazienti
  • pulizia e disinfezione degli ambienti e delle stanze con attenzione particolare alla “zona paziente”.

 

 

In un altro articolo abbiamo visto come aumentare l’adesione all’igiene delle mani degli operatori nelle strutture sanitarie (link).

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BIBLIOGRAFIA

[1] Rapporto “OsservaSalute” 2019

[2] Sito web Ministero della salute. “Antibiotico-resistenza, linee guida su infezioni correlate all’assistenza”. 22 dicembre 2020 (link)

[3] M. Portigliatti Barbos. “Le linee guida nell’esercizio della pratica clinica”. Dir. pen. proc. 1996, p. 891

 

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