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Arresto cardiaco, abolita la respirazione “bocca a bocca” in attesa del 118

Le ultime ricerche suggeriscono che in caso di arresto cardiaco le sole compressioni toraciche sono sufficienti a sostenere le funzioni vitali del paziente, evitando di compiere la cosiddetta respirazione “bocca a bocca”

 

È ancora impresso nella nostra memoria quanto accaduto al calciatore danese Eriksen accasciatosi improvvisamente durante una partita degli europei di calcio. Tempestive manovre salvavita eseguite dai suoi compagni e dal team sanitario hanno permesso al calciatore, colpito da arresto cardiaco, di riprendere conoscenza e di continuare, successivamente, l’attività agonistica.(1) Continua a leggere Arresto cardiaco, abolita la respirazione “bocca a bocca” in attesa del 118

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Errori sanitari: cosa fare in caso di denuncia penale?

Vediamo in questo articolo quali sono gli strumenti che gli operatori sanitari (medici, infermieri, ecc.) hanno a disposizione per difendersi contro un’eventuale denuncia penale nei loro confronti

 

A seguito della denuncia da parte di un paziente di un danno a suo carico le autorità hanno il compito di accertare se tali affermazioni siano vere e quali condotte abbiano eventualmente cagionato l’evento lesivo e l’autore delle stesse. Ricordiamo che i i reati più importanti nei quali può incorrere un operatore sanitario sono l’omicidio colposo e le lesioni personali. Ma quali sono le modalità con cui un sanitario viene a conoscenza di essere coinvolto in un procedimento penale? Continua a leggere Errori sanitari: cosa fare in caso di denuncia penale?

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Antibiotico-resistenza, una minaccia alla salute di tutti

L’antibiotico-resistenza rappresenta oggi una delle maggiori minacce alla salute pubblica. Utilizzare gli antibiotici con attenzione deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari ai cittadini

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) rappresentano il più frequente e comune evento avverso in sanità e sono causa, oltre che del prolungamento dell’ospedalizzazione, anche di disabilità, costi aggiuntivi per il sistema sanitario e per i pazienti e le loro famiglie e anche di numerose morti prevenibili.[1] Secondo un recente rapporto le morti per ICA in Italia sono raddoppiate negli ultimi anni.[2] Continua a leggere Antibiotico-resistenza, una minaccia alla salute di tutti

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Emergenza 118, quando le nuove tecnologie salvano la vita

La continua evoluzione della tecnologia sta ridefinendo molteplici settori, e la sanità non fa eccezione. Vediamo alcuni esempi pratici riguardanti il sistema 118

 

L’evoluzione del sistema di soccorso sanitario extraospedaliero ha compiuto enormi passi in avanti, soprattutto sulla scorta di importanti innovazioni tecnologiche, come la telemedicina. L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza e celerità nello svolgimento dei soccorsi. Vediamo di seguito alcuni esempi pratici. Continua a leggere Emergenza 118, quando le nuove tecnologie salvano la vita

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Apnee ostruttive del sonno: un pericolo, non solo per la salute

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è una condizione comune ma non priva di rischi che può portare a conseguenze potenzialmente gravi per la salute, ma non solo. Vediamo perchè in questo articolo

 

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS, dall’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome) è un disturbo respiratorio caratterizzato da episodi di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori durante il riposo notturno, che portano ad un’interruzione temporanea del respiro e quindi una carenza di ossigeno ai tessuti, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute. Continua a leggere Apnee ostruttive del sonno: un pericolo, non solo per la salute

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Cadute dei pazienti in ospedale, un pericolo ancora troppo sottovalutato

Le cadute dei pazienti sono tra gli eventi avversi più frequenti all’interno delle strutture sanitarie e socio sanitarie. Vediamo cosa è possibile fare per prevenire questo pericoloso fenomeno

 

L’idea che le cadute siano un accadimento inevitabile della vita, in particolare con l’avanzare dell’età, può creare fatalismo e indulgenza riguardo a questa problematica; in realtà si stima che gran parte di queste potrebbero essere prevenute.[1] Continua a leggere Cadute dei pazienti in ospedale, un pericolo ancora troppo sottovalutato

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L’Infermiere di Famiglia o di Comunità, chi è e cosa fa

 

Si sente sempre più spesso parlare dell’Infermiere di Famiglia o di Comunità, ma di cosa si occupa esattamente? E in quale ambito opera?

 

I cambiamenti demografici e l’invecchiamento progressivo della popolazione hanno per conseguenza un aumento delle cronicità, disabilità e fragilità e quindi una maggiore domanda di assistenza a lungo termine. Continua a leggere L’Infermiere di Famiglia o di Comunità, chi è e cosa fa

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La Casa della comunità, fulcro dell’assistenza sul territorio

Il progressivo invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento dei malati cronici impone l’adozione sul territorio di nuovi modelli di assistenza socio-sanitaria come la Casa della comunità. Ma di cosa si tratta, esattamente?

 

Il nostro Paese è uno dei più vecchi d’Europa, con il 23,5% della popolazione con più di 65 anni di età.[1] L’accresciuta domanda di cure derivante dalle tendenze demografiche e sociali in atto impone l’adozione di nuovi modelli socio-sanitari sul territorio per rispondere in modo efficace ai bisogni di salute emergenti dei cittadini. Anche l’emergenza pandemica ha evidenziato con chiarezza la necessità di rafforzare la capacità del SSN di fornire servizi adeguati sul territorio. Le mutazioni sociali impongono di passare da un modello “passivo” dove l’erogazione dell’assistenza avviene solo nel momento in cui il paziente sta male, ad uno “attivo”, capace di intervenire prima dell’evento acuto, dove si cerca di prevenire la malattia o il suo aggravamento, attraverso la presa in carico globale del paziente. Continua a leggere La Casa della comunità, fulcro dell’assistenza sul territorio

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In arrivo nuove “Centrali Operative Territoriali” per l’assistenza ai pazienti fragili e anziani

La “Centrale Operativa Territoriale” garantisce e coordina la gestione dei pazienti “fragili” e anziani affetti da pluripatologie sul territorio. Ma come funziona esattamente?

 

L’invecchiamento progressivo della popolazione e l’aumento delle malattie croniche impongono l’adozione di modelli organizzativi orientati sempre più alla prevenzione, al “prendersi cura” piuttosto che al “curare”. Anche le criticità emerse a seguito della pandemia da Covid-19 hanno reso evidente la necessità di ripensare l’intera organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria, al fine di migliorare il livello di efficienza e di capacità di presa in carico dei pazienti, soprattutto fragili e anziani non autosufficienti e/o con pluripatologie. Continua a leggere In arrivo nuove “Centrali Operative Territoriali” per l’assistenza ai pazienti fragili e anziani

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Il burnout in ambiente sanitario: caratteristiche, prevenzione e trattamento

Vediamo in cosa consiste il burnout e cosa è possibile fare per prevenire e mitigare le conseguenze di questa sindrome negli operatori sanitari

 

Il termine burnout significa letteralmente “bruciato”, “logorato”, “fuso”. Il fenomeno si sviluppa in quei contesti sociali e sanitari dove l’obiettivo dell’attività lavorativa è la cura e la relazione d’aiuto. Il concetto di burnout è nato in ambiente sanitario (infermieri, medici, ecc.) perché questo è il contesto nel quale maggiore è il coinvolgimento emotivo e l’empatia nei confronti delle altre persone. La nozione di burnout è stata poi estesa nel tempo anche ad altre professioni d’aiuto come insegnanti, forze dell’ordine, operatori sociali, ecc. anche se oggi si ritiene che questa sindrome possa insorgere in qualsiasi contesto organizzativo, data la riconosciuta importanza della componente relazionale. Continua a leggere Il burnout in ambiente sanitario: caratteristiche, prevenzione e trattamento

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Formare oggi al rischio i professionisti per una sanità più sicura domani

 

Formare ed addestrare oggi i professionisti al rischio sanitario significa offrire in una prospettiva futura una migliore assistenza e cure più sicure

 

Si calcola che siano milioni, ogni anno, nel mondo, i decessi collegati al “rischio clinico” cioè alla possibilità che un paziente subisca un danno involontario imputabile alle cure sanitarie. La mancanza di una formazione adeguata degli operatori sanitari in materia di prevenzione dei rischi e sicurezza del paziente è considerata essere una delle principali cause di eventi avversi ed errori sanitari.[1] Continua a leggere Formare oggi al rischio i professionisti per una sanità più sicura domani

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Coinvolgere pazienti e famiglie per una sanità più sicura

Responsabilizzare maggiormente i pazienti e le loro famiglie nell’identificare le potenziali fonti di rischio contribuisce ad aumentare la sicurezza delle cure

 

In molti paesi il coinvolgimento di cittadini e pazienti rispetto al rischio sanitario è ormai prassi da anni.[1] Molti studi[2] dimostrano come un ruolo più attivo degli utenti e dei pazienti sia associato a migliori esiti e minori rischi e quindi in generale conduca ad un aumento della sicurezza delle cure. Continua a leggere Coinvolgere pazienti e famiglie per una sanità più sicura

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Defibrillatori in ambito extraospedaliero, chiunque potrà utilizzarli

Con la nuova legge i defibrillatori in ambito extraospedaliero potranno essere utilizzati anche dai comuni cittadini, un passo fondamentale per rendere più sicuro ed efficace il primo soccorso in strada e nei luoghi pubblici

 

I pazienti cardiopatici, ma non solo, possono andare incontro ad aritmie cardiache incompatibili con la vita come la tachicardia ventricolare senza polso e la fibrillazione ventricolare. Queste aritmie sono letali perché determinano l’incapacità del cuore di contrarsi e pompare il sangue come fa normalmente. Il defibrillatore semiautomatico (DAE) è un apparecchio capace di riconoscere queste aritmie e di erogare, in caso di necessità, uno shock elettrico in grado di ripristinare il normale ritmo cardiaco. Continua a leggere Defibrillatori in ambito extraospedaliero, chiunque potrà utilizzarli

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Errori trasfusionali: cause, rischi e prevenzione

Gli errori trasfusionali sono un evento molto temibile, sia per i pazienti che per gli operatori. Vediamo in questo articolo quali sono le cause, i rischi e cosa è possibile fare per la loro prevenzione

 

Le trasfusioni di sangue sono terapie salvavita, tuttavia, come tutte le terapie possono in alcuni casi dar luogo a errori sanitari con danno al paziente. Uno dei rischi più frequenti è che il sangue sia trasfuso alla persona sbagliata o che sia trasfuso sangue non compatibile con quello del paziente. La reazione trasfusionale da incompatibilità ABO può determinare un ampio spettro di esiti clinici che variano da nessun sintomo, fino alla sintomatologia lieve fino, nei casi più gravi, alla morte del paziente. Continua a leggere Errori trasfusionali: cause, rischi e prevenzione

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L’importanza di apprendere dai nostri errori

Gli errori sono un’importante fonte di apprendimento e di conoscenza, anche per chi opera in sanità, vediamo perchè

 

In tutto il mondo, i pazienti subiscono danni e muoiono per cause da ascrivere al personale sanitario o alla struttura in cui essi operano. Si tratta prevalentemente di infezioni correlate all’assistenza, errori nell’uso di farmaci, trasfusione del gruppo sanguigno sbagliato, mancate diagnosi, intervento chirurgico nel sito sbagliato, insorgenza di ulcere da pressione, ecc. La letteratura ha evidenziato che molti di questi eventi dannosi sarebbero potenzialmente evitabili. Continua a leggere L’importanza di apprendere dai nostri errori

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L’Ospedale di comunità: cos’è e come funziona

L’emergenza da Covid-19 ha evidenziato con chiarezza la necessità di rafforzare i servizi sanitari sul territorio, per rispondere con più efficacia ai bisogni di salute dei cittadini. In quest’ottica si inserisce la nascita di nuove strutture come l’Ospedale di Comunità. Ma cos’è esattamente, e come funziona?

 

Il Servizio Sanitario Nazionale mira al potenziamento dell’offerta dell’assistenza a livello territoriale attraverso la creazione di nuove strutture e presidi territoriali come l’Ospedale di Comunità[1] Ma cos’è e come funziona? Continua a leggere L’Ospedale di comunità: cos’è e come funziona

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Il sistema “ospedalocentrico” è un’eredità del passato, occorre cambiare

L’emergenza pandemica ha evidenziato con chiarezza la necessità di abbandonare il sistema “ospedalocentrico” in favore di un sistema integrato ospedale-territorio

 

Una delle distorsioni attuali del Servizio Sanitario Nazionale si può riassumere nel concetto di “ospedalcentrismo”, ovvero nella ricerca persistente della centralità dell’ospedale rispetto al territorio.[1] Si tratta di un’eredità del passato, quando il ricovero ospedaliero era l’unica risposta possibile ai bisogni di salute del cittadino. In realtà tale modello è ormai anacronistico in quanto non tiene conto dei cambiamenti intervenuti nella società, costituita sempre più di persone anziane, con un alto tasso di cronicità e disabilità, che necessità di essere costantemente seguita e monitorata, in un’ottica di prevenzione delle malattie. Continua a leggere Il sistema “ospedalocentrico” è un’eredità del passato, occorre cambiare

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Il modello organizzativo dell’ospedale per intensità di cure

Nell’ospedale per intensità di cure è l’organizzazione dell’ospedale che ruota intorno ai pazienti e non viceversa, come nell’organizzazione tradizionale. Ma come funziona esattamente?

 

Una criticità del modello ospedaliero attuale è rappresentata dall’inappropriatezza dei ricoveri dal punto di vista assistenziale. Uno studio[1] ha permesso di osservare che l’inappropriatezza è riconducibile, nella maggior parte dei casi, al ricovero in reparti che non sono adatti per la complessità assistenziale del paziente. Continua a leggere Il modello organizzativo dell’ospedale per intensità di cure

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Come rimuovere un anello incastrato

In caso di gonfiore del dito è necessario rimuovere un anello incastrato il prima possibile per evitare un’eventuale ischemia dei tessuti. Vediamo come fare

 

Non è raro che un paziente si presenti in Pronto Soccorso con un anello incastrato al dito. Nel caso dei bambini si tratta spesso di rondelle metalliche o bulloni usate per gioco, ma che producono gli stessi effetti. Negli adulti, oltre ai casi di trauma, può accadere in caso di assunzione di medicinali come per es. cortisonici o nelle donne in stato di gravidanza. Spesso il dito tende a gonfiarsi per cui sarà necessario rimuovere l’anello prima che causi ostacolo al flusso sanguigno determinando ischemia dei tessuti e possibile danno alle strutture nervose. Continua a leggere Come rimuovere un anello incastrato

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Covid-19: ruolo del pre-triage nella prevenzione e controllo dell’infezione

L’area di pre-triage svolge un ruolo chiave nel prevenire l’ingresso dell’infezione da Covid-19 in ospedale, vediamo perchè

 

Già a seguito dell’inizio dell’epidemia in Cina l’OMS raccomandava di “rafforzare, in particolare nei Pronto Soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni”.[1] Sulla base di questa raccomandazione il Ministero della Salute invitava tutte le strutture ospedaliere ad attrezzarsi affinchè i casi sospetti fossero visitati “in un’area separata dagli altri pazienti”.[2] Tali indicazioni non vennero all’epoca prese in considerazione tanto che i contagi e i decessi aumentarono a dismisura tanto da spingere le autorità a disporre indagini nei confronti delle strutture ospedaliere più colpite.[3] Continua a leggere Covid-19: ruolo del pre-triage nella prevenzione e controllo dell’infezione